Da opportunità di espansione nell’arco di 1 anno e mezzo la digital transformation (DT) è diventata una questione di sopravvivenza, un mezzo per dare continuità all’impresa. La pandemia da coronavirus ha stravolto i piani delle industrie scatenando una corsa alla digitalizzazione, ma in molti sono rimasti indietro.
Le difficoltà sorte già dai primi mesi dell’emergenza sanitaria hanno confermato che, come afferma un articolo del 2019 pubblicato sulla Harvard Business Review, la DT riguarda un cambio culturale almeno quanto l’evoluzione tecnologica nel suo complesso ed è a partire dalle esigenze dei consumatori che vengono determinati i trend del 2022. Solo le PMI pronte ad ascoltare e adattare in maniera dinamica i propri business model alle nuove occorrenze del mercato potranno sperare di lasciare un’impronta.
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I vantaggi per le PMI
La pandemia ha costretto milioni di nuclei familiari ad abbracciare dal giorno alla notte tecnologie raramente o mai usate in precedenza per lavorare, acquistare beni di prima necessità, connettersi con i propri cari ed educare i propri figli.
Di certo, le aziende che meglio hanno affrontato la sfida pandemica sono quelle in grado di facilitare la fluidità della transizione e meglio organizzate dal punto di vista del workflow. Attenzione però: nessuna di queste aziende ha dovuto rivoluzionare il proprio business di punto in bianco. Per digital transformation s’intende, oggi, un processo graduale, mai completato, attraverso piccole tappe e aggiustamenti. Si parla, in questo senso, di un’intrinseca scalabilità della trasformazione digitale che prevede uno sviluppo del business in armonia con tre elementi:
- contingenze strutturali esterne;
- risorse interne dell’azienda;
- evoluzione tecnologica.
In un contesto ad alta volatilità diventa, perciò, essenziale la precisa misurazione del Return on Investment (ROI). Su questo versante la digital transformation genera un vantaggio competitivo molto importante, poiché gli algoritmi sono in grado di fornire analisi utili al decision making.
Un altro beneficio per le aziende che avviano la DT è il potenziamento della customer experience. Un cliente soddisfatto è un cliente fidelizzato e i moderni sistemi CRM multicanale permettono all’utente finale d’interagire in tempo reale con l’azienda, accedere in qualsiasi momento ai dati che lo riguardano e ricevere tariffe e prodotti personalizzati.
Tutti questi vantaggi concorrono alla realizzazione di una corazza resiliente, capace di proteggere dai molteplici rischi che un’azienda, operante in un panorama affastellato come quello interconnesso in cui viviamo, è chiamata ad affrontare: crisi sanitarie, disastri naturali, guerre commerciali, attacchi informatici, nuove normative, ecc.
Riassumendo, i vantaggi della trasformazione digitale sono:
- scalabilità;
- supporto al decision-making;
- customer-experience potenziata;
- efficienza;
- resilienza.
Le tecnologie impiegate nella digital transformation
Il motivo per cui i processi di digital transformation spesso falliscono risiede nell’assenza di una visione. Le tecnologie ci sono (e la lista di seguito ne rappresenta la prova), ma spesso manca un modo razionale di utilizzarle. Vediamo quali sono le innovazioni oggi più impiegate, per passare quindi ai trend del 2022.
Internet of Things
L’Internet of Things (IoT), ovvero un sistema di dispositivi e macchine interconnessi, permette agli elementi della Rete d’inviare e ricevere dati. Le aziende usano l’IoT per realizzare in tempo reale dei pattern che facciano a meno dell’interazione umana.
Cloud ERP
Un software di Enterprise Resource Planning (ERP) combina tutti i processi chiave di un business (contabilità e finanza, HR, produzione e catena di fornitura) in un database inmemory (IMDB). I moderni programmi per ERP si avvalgono della tecnologia cloud computing per elaborare big data, analizzarli e imparare a ottimizzare i processi.
I trend del 2022
Sostenibilità
Oggi a tutte le principali attività economiche e sociali è sottesa una parola chiave: sostenibilità. Raggiungere gli obiettivi del presente senza più compromettere quelli delle generazioni future è un impegno cui l’Europa ha aderito da tempo: i 750 miliardi di euro del piano di ripresa Next Generation EU dovranno essere impiegati soprattutto per la transizione verde e digitale, per una «ripresa sostenibile, uniforme ed equa». Si ritiene che un’evoluzione, in tal senso, sia capace di stimolare anche l’occupazione e la crescita. Le imprese che faranno parte di quest’ambizioso movimento sono quelle in grado di facilitare questa transizione e che manifestano una vision consapevole dei cambiamenti in atto con azioni concrete di trasparenza ed efficientamento energetico dei processi produttivi.
Education
Il settore dell’education è particolarmente florido ultimamente, poiché le sue innovazioni sono una risposta ai problemi urgenti e concreti della società. Non soltanto la pandemia, ma anche il bisogno di una formazione continua e specializzata, ha spinto verso lo sviluppo di nuove piattaforme FAD. Fra i trend relativi all’education rileviamo, inoltre, il ricorso sempre più frequente ai serious game e l’impiego di visori per la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) per l’apprendimento immediato di nozioni e competenze. Queste tecnologie sono oggi a disposizione di un gran numero di aziende e istituti di ricerca.
Healthcare
L’emergenza sanitaria globale ha messo quanto mai in evidenza il bisogno di una sanità reattiva, interconnessa e personalizzata. Il settore healthcare è uno di quelli che più sta beneficiando delle nuove tecnologie: AR in sala operatoria e per formazione medica, software sviluppati in relazione alle specifiche esigenze delle strutture ospedaliere, machine learning (ML) per la predittività e la cura delle malattie, wearable device per il monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti e così via.
Personalizzazione di beni e servizi, interazione diretta con l’azienda produttrice, tracciabilità e review a supporto della community sono funzionalità che i clienti adesso chiedono e che possono essere espletate grazie al social commerce. I principali social network site (SNS) stanno implementando modifiche volte a potenziare la customer experience tramite partnership con piattaforme come Shopify che, fra le altre cose, permettono l’upload automatico dell’intero catalogo aziendale e la formulazione di percorsi personalizzati in accordo al profilo utente.
Le città intelligenti raccolgono e processano pacchetti complessi di dati per ottimizzare servizi e risorse grazie all’IoT. Dato che l’evoluzione delle smart city coinvolge un gran numero di persone, questi nuovi ecosistemi che si vanno affermando saranno inevitabilmente sottoposti a particolari standard di compliance in merito alla gestione dei dati personali della cittadinanza. Le smart city porteranno benefici in termini di efficienza ed ecosostenibilità sia nei grandi che nei piccoli aggregati urbani e il loro sviluppo sarà uno dei più importanti trend del 2022.
Inclusione
Non ci potranno essere inclusione, smart city e DT se ne potranno usufruire solo alcuni settori della popolazione. Una larga parte di applicazioni digitali, difatti, è orientata al miglioramento della user experience e della GUI in modo da facilitare l’uso delle nuove tecnologie anche alle persone che ne hanno meno accesso, come gli anziani o coloro che vivono in piccoli centri, comunità rurali o Paesi in via di sviluppo.
Digital transformation: strategie per il 2022 (e oltre)
La digital transformation, che prevede l’integrazione delle tecnologie intelligenti in più aree del business, è un piano per potenziare anche la resilienza delle imprese. I benefici per le aziende sono evidenti, le tecnologie disponibili, i trend già in atto. Non resta che sviluppare la propria strategia per il 2022 attraverso la valutazione delle proprie risorse e del grado di digitalizzazione dell’impresa.
La definizione delle priorità va, quindi, accompagnata dall’assessment degli strumenti tecnologici che possono contribuire allo sviluppo delle attività, tenendo presente che è la strategia d’impresa a guidare la digital transformation e non viceversa. Una chiara visione degli obiettivi, d’altronde, individua gli strumenti tecnologici adatti ad esaltare il proprio segno.
In conclusione, è facile comprendere quanto la digital transformation sia particolarmente importante per le PMI italiane, perché non presenta particolari barriere d’ingresso in termini di costi, ma può essere attuata attraverso graduali investimenti accompagnati da precise misurazioni del ROI.
La DT è, in altre parole, un percorso di tuning che, tappa dopo tappa, permette di guardarsi indietro e valutare se l’obiettivo sia sempre lo stesso o se, invece, sia il caso di cambiarlo in relazione alle nuove sfide del domani. Il cluster di aziende specializzate in DT chiamato JO Group, essendo già reputato da tanti attori economici europei un partner d’elezione per tali sfide, può essere di supporto alle tue attività nel 2022 come in futuro.
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